domenica, settembre 05, 2010

In memoria della virtù, unica istruttiva compagna che illumina la civiltà

From there I would like to begin, from the day...
Da lì vorrei iniziare, dal giorno in cui certuni, comunemente conosciuti come noi moderni primati, vennero stoltamente formati estirpando la nobile Virtù dalla sua preziosa compagna Istruzione, di cui quest'ultima in presenza della prima ne è la stessa erede, radice ed al contempo unico connubbio che innalza un gruppo di speciali esseri viventi a splendente civiltà di esseri umani, piuttosto che branco disumano di primati.

Infausto fu il giorno tenebroso in cui tali aberrazioni disumane, non più che abili primati celatisi tra uomini e nolenti a divenire tali, vennero stoltamente formate senza inoltrarle verso quel percorso virtuoso che le rendesse edotte nelle arti umane. E nel tempo purtroppo crebbero in numero, disfacendo l'istruzione in strumento aberrante con cui sopprimere la stessa virtù che eresse il nostro medesimo mondo, e di cui tutti noi uomini ne vediamo oggi la decadente aberrazione contemporanea.

Ebbene, in questo immondo ove l'istruzione viene strappata dal necessario percorso virtuoso che tramuta l'individuo in un virtuoso essere affiliato alla comune fratellanza universale.

In questo immondo divenuto "laicamente" disumano perché mancante di virtù, e che in quanto tale regredisce a chimera bestiale, o ancor peggio aberrazione grottesca del laico mondo latino, e di cui la virtù era cardine fondante dell'intera civiltà, piuttosto che lo scomodo ostacolo divenuto oggi nell'immondo.

In questo immondo ove il bene ed il male divengono indistinte forme per ottusi primati, ove il benefico ed il venefico divengono il malefico magma ribollente della disumana catastrofe chiamata inferno.

Ecco, questa sterile decadenza che decade ad aberrazione della condizione umana, è il velenoso frutto di un'istruzione privata della sua virtù.

E nell'alba di questo mattino è verso il mondo virtuoso che da oggi mi dirigerò lasciandomi alle spalle le rovine di questa immonda decadenza barbarica, avendo finalmente oltrepassata la selva oscura in cui soggiacciono le moderne ignave genti disumane, stoltamente traviate dalla luminosa retta via che le conduce verso la luce dell'essere umano.



 

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